Sandolo s’ciopon

http://www.veniceboats.com/rilievo-s-ciopon-caicio.htm

Come sapete, da gennaio ho ufficialmente iniziato il mio terzo (e ultimo) anno di formazione qui ad Albaola. Se da un lato sono molto contento di ciò che ho imparato e dei progressi fatti, dall’altro ci sono ancora tante cose che vorrei riuscire a fare prima di andarmene. E insomma, mi son detto che sarebbe cosa buona e giusta costruire una barca veneziana. Perché è da lì che per me è iniziato tutto ed è a Venezia che tornerò per fare l’esame da maestro d’ascia. Inoltre, poter dire di aver già costruito un sandolo giocherebbe di certo a mio favore nel momento in cui proverò a cercare un lavoro in laguna. O almeno spero.

In ogni caso, per aumentare le chance di successo ho fatto le cose per bene: ho steso un piccolo progetto, spiegando quale fosse la barca che avrei voluto costruire (uno s’ciopon, barca per la caccia alle anatre in laguna), per quale motivo la scelta fosse ricaduta su questo tipo di barca (semplicità di costruzione, ridotte dimensioni, economicità dei materiali) e perché (qui, oltre al mio interesse personale, ho fatto presente che sarebbe potuto essere interessante per tutti gli studenti imparare qualcosa della cultura marittima italiana e non ho dimenticato di sottolineare il fatto che Albaola avrebbe avuto modo di farsi conoscere di più anche in Italia, magari riuscendo a tessere qualche rapporto con la realtà veneziana, che già frequenta i grandi festival marittimi europei). Per concludere ho evidenziato la fattibilità del progetto, riportando due casi recenti:

  • lo s’ciopon costruito nel 2014 dalla Facoltà di Architettura e Design di Colonia, su iniziativa della prof.ssa Nadine Zinser-Junghanns e sotto la supervisione di Gilberto Penzo (sempre lui)
http://www.veniceboats.com/sandolo%20Koln%20Colonia.htm
  • La mascareta costruita nel 2020 dagli studenti di Skol Ar Mor (http://www.skolarmor.fr/), l’equivalente francese di Albaola con sede a Mesquer, Bretagna.
https://www.aviron-suceen.fr/2020/01/30/mise-a-leau-de-la-mascareta-a-4-rameurs/

E insomma, più o meno inaspettatamente mi hanno detto sì!

L’idea è di iniziare la costruzione grossomodo tra un mese, quando a marzo il patatxe sarà finito e verrà fatto uscire dal “teatro”, ovvero lo spazio in cui lavoriamo.

I materiali li abbiamo già: useremo rovere e larice per la barca (che sarà ovviamente in tavola), faggio per i due remi massicci e castagno per le due forcole (di solito si usano noce, pero o ciliegio, ma ne abbiamo una tavola, perché non provare a vedere cosa esce?).

Mentre aspettiamo di poter impostare il cantier, io e Ioanna, la ragazza greca che mi affianca nel progetto, inizieremo a scolpire le forcole e preparare i remi. In questo modo potrò insegnare a vogare alla veneta a chi vorrà durante il tempo della costruzione, così che per la data del varo non sarò l’unico (con Rita) a saperla vogare!

Cosa se ne farà una volta completato è ancora tutto da vedere, di certo a me piacerebbe riuscire a portarla a Venezia per la Vogalonga, insieme a una barca basca, ma già la scorsa edizione è stata annullata… vedremo cosa ci riserverà il futuro.

Recap

L’ultimo post da queste parti è stato pubblicato il 17 febbraio 2020 e me ne scuso. Cosa sia successo poco dopo lo sappiamo tutti: virus, pandemia, lockdown.

Ho passato la quarantena a San Sebastián con la mia ragazza, in un appartamento decisamente piccolo e buio (“tanto in casa ci stiamo solo per dormire!”, dicevamo quando l’abbiamo trovato). Per nostra fortuna i due coinquilini hanno deciso di tornare a casa dei rispettivi genitori a pochi giorni dall’inizio del lockdown totale e così abbiamo avuto un po’ più di spazio per noi. Mangiato tanto, letti (e corretti) tanti libri, guardati tutti i film del MCU e tutti i video di Sampson Boat Co. su Youtube.

Lo consiglio.

Ma se già stavo faticando a stare al passo con i post sul blog da prima del casino, una volta iniziato tutto ho smesso completamente di interessarmi al sito. Ironicamente, visto che di tempo per scrivere ne avrei avuto a bizzeffe e di cose da dire probabilmente anche…

Però è andata così, ed è tardi ormai per recuperare. Non starò ora qua a scrivere tutto quello che non scritto nello scorso anno, sappiate solo che stiamo bene, che nel frattempo abbiamo traslocato a Pasaia (Rita ha trovato uno splendido appartamentino in affitto solo per noi due, che è a due passi da Albaola, luminoso e spazioso) e che comunque abbiamo continuato per quanto possibile a lavorare entrambi. Lei insegna sempre italiano e inglese (un po’ su Zoom, un po’ in presenza), io a costruire barche (mi manca un anno di apprendistato per finire).

Ad Albaola è successo un po’ di tutto: a maggio è stato cancellato il Festival Marittimo di Pasaia (il prossimo sarà tra altri due anni);

a settembre si sono “diplomati” i primi studenti: Javier, Manuel e Rémi (http://www.albaola.com/en/site/news/326/la-primera-hornada-de-carpinteros-de-ribera-de-albaola) e quest’ultimo è stato poi assunto come assistente di Brian e Matthew. Un nostro compagno di corso è rimasto bloccato in Brasile, mentre dei cinque nuovi che avrebbero dovuto iniziare a settembre solo tre sono entrati a pieno regime (uno arriva dagli Stati Uniti e sta lottando con la burocrazia, l’altro ha avuto problemi personali).

In ogni caso, di carne al fuoco ce n’è molta, vi faccio una carrellata veloce sui progressi finora e poi una panoramica sui progetti per quest’anno.

Innanzitutto, abbiamo finito la barca su cui stavo lavorando: la motora Ixilixil.

Manca ancora il motore elettrico, con relativa elica, che però non dipendono da noi.

Durante l’anno sono state costruite due ala, barche fluviali tradizionali del fiume Oria (https://www.gipuzkoa.eus/es/web/aintzinako-lanbideak/chalana-txanela-ala). Nel documento qui sotto a cura dell’Euskal Itsas Museoa-Museo Maritimo Vasco di Donostia ce n’è un accenno a pag. 21:

La seconda sta venendo pitturata proprio in questi giorni e dovremmo vararla la settimana prossima. Sarà il primo varo da parecchio tempo a questa parte, vi metterò sicuramente delle foto per l’occasione.

Per quanto riguarda il patatxe Juanita Larrando, che per chi non si ricorda è la barca che si vede qui sopra sullo sfondo, sta venendo calafatato e il varo è previsto per marzo. Una delle primissime cose che ho fatto appena arrivato ad Albaola è stato preparare la chiglia, ormai due anni fa. Siamo tutti emozionati di vederlo finalmente andare in acqua!

In corso restano ancora il restauro di una scialuppetta incidentata e la costruzione della nao San Juan, sospesa da un anno causa Covid ma che dovrebbe finalmente riprendere ora.

Oltre a questi, da febbraio iniziamo altri tre nuovi progetti:

  • il primo sarà la costruzione di una seconda motora di 8m, molto simile a quella su cui ho lavorato io, ma che verrà portata avanti da un gruppo differente di studenti e con qualche differenza nella costruzione, di cui scriveremo a tempo debito;
  • il secondo sarà un peschereccio di 10m, che andrà in Africa per un progetto di cooperazione di cui non sappiamo ancora bene molto;
  • il terzo sarà… rullo di tamburi… un sandolo s’ciopon!
https://venicewiki.org/wiki/Imbarcazioni_tipiche_della_laguna

Cosa ci fa una barca veneziana in mezzo a tutte queste barche basche? Nel prossimo post vi racconto tutto.

Esteban

Come sa già chi legge questo blog dall’inizio, ad Albaola lavorano anche maestri d’ascia professionisti oltre a noi della scuola di carpenteria tradizionale. Quello con maggiore esperienza è senza ombra di dubbio Esteban.

A 12 anni affiancò il padre che lavorava nell’ex cantiere Mutiozabal di Orio https://eu.wikipedia.org/wiki/Mutiozabal_ontziola, ma il declino della costruzione di barche in legno fece sì che a 16 anni andasse a studiare meccanica. A 21 anni però, tornato dal servizio militare, si mise nuovamente a lavorare col padre e il fratello dedicandosi ormai principalmente a riparazioni. Poche erano le nuove costruzioni.

Sopra il cantiere prima del recente restauro e sotto il fratello di Esteban
https://culturmar.org/noticia/orio-recuperara-o-estaleiro-de-mutiozabal/

A un certo punto il cantiere dovette chiudere per mancanza di domanda, ma poco distante a Pasaia, si stava iniziando a costruire la replica della nao San Juan e la richiesta di Esteban di lavorarci fu immediatamente accettata.

A fine mese finalmente andrà in pensione, ho paura a contare quanti anni ha dovuto lavorare prima di arrivarci. Inutile dire che noi tutti siamo molto tristi per questa cosa.

Questo il servizio andato in onda ieri sulla tv basca (versione in castigliano)

https://www.noticiasdegipuzkoa.eus/cultura/2020/02/15/ultimo-carpintero-ribera-vasco/1013682.html

https://www.diariovasco.com/oarsoaldea/pasaia/esteban-gozategi-ultimo-20200215003021-ntvo.html

Zuragailua

C’è un adagio che si sente ripetere di frequente nel mondo della carpenteria, ovvero “non si possono avere mai troppi morsetti”.

In effetti è verissimo che più ne hai più ne usi. Ma se costruisci una barca, uno strumento indubbiamente utile è il trapano angolare.

Eva con il nuovo gioellino

Può essere considerato uno strumento esotico e in giro si trovano abbastanza facilmente adattatori a 90° per trapani tradizionali, ma niente a che vedere con l’attrezzo apposito, perdipiù se di buona qualità. Beh, da oggi anche Albaola finalmente ne possiede uno (240€ di trapano, secondo i prezzi di Amazon.it, mica bruscolini). Bellissimo.

“La guerra de las galaxias”

Harrison Ford e Carrie Fisher alla 25a edizione del Festival di San Sabastián, nel 1977

Dopo avervi partecipato con l’accredito stampa (grazie a Radio Ca’ Foscari), Rita è ormai l’esperta del Festival del cinema donostiarra. Non so come, ma ha scoperto che Guerre Stellari fu proiettato per la prima volta in Europa proprio a Donostia durante il festival di quarantadue anni fa.

https://www.youtube.com/watch?v=O01OWbwFIYQ

Qui trovate l’articolo da cui ho tratto la foto in alto: https://www.diariovasco.com/culturas/cine/star-wars-sansebastian-20191209155633-nt.html

Proprio per questo OGGI ci sarà la proiezione in anteprima dell’episodio IX: L’ascesa di Skywalker. L’enfasi sull'”oggi” è dovuta al fatto che il film uscirà solo domani, in alcuni cinema già da mezzanotte e un minuto…

https://www.diariovasco.com/butaca/cine/star-wars-regresa-20191206135653-ntrc.html

La proiezione anticipata, a cui prenderà parte anche la 501st Legion-Spanish Garrison (http://legion501.com/501web/) è ovviamente solo su invito e stranamente a me non è arrivato. Deve esserci stato un disguido con le poste… Mi toccherà vederlo domani, come tutti i comuni mortali. Adesso vado a vedere se trovo un cinema che lo proietta in V.O.S. (versione orginale sottotitolata), ché temo di dover sentire “Arturito” anziché C1P8 (ok, ok, ormai è R2-D2, lo so).

P.S. Trovato! Giovedì sera, niente spoiler prima, grazie. http://sadecine.com/es/principe/star-wars-el-ascenso-de-skywalker-vos/ids2132/

19°

Mentre in Italia ieri nevicava, qui oggi abbiamo sfiorato i venti gradi.

Ho dovuto fare lo screenshot perché altrimenti non mi avreste mai creduto

Così, tanto per dire.

Mugikorra

Giusto cinque anni fa, a inizio dicembre mi arrivava il mio primo smartphone: uno scintillante Oneplus One che rimpiazzava il Nokia-con-la-torcia.

Oggi ho spaccato lo schermo del terzo…

Beyond Meat

Ieri sera io e Rita siamo andati a cena fuori per festeggiare -in anticipo- il mio compleanno (è tra poco: ricordatevene!).

Siamo andati a provare uno di quegli “hamburger impossibili” di carne non-carne che sa di carne. Nella fattispecie, questi:

E in effetti è davvero incredibilmente simile a un hamburger di carne.

Qui è spiegato come lo fanno (quelli delle concorrenza, perlomeno)

Peccato per il panino in sé, che non era nulla di speciale. Ma forse siamo abituati male con l’Helmut di Mogliano… Passateci se siete vicino a Venezia: https://www.helmutmogliano.com/

Vientosur

Oggi c’era un vento pazzesco che sembrava scirocco. Un caldo incredibile.

Ovviamente ho perso i guanti pesanti che mi ero fatto mandare da casa per poter andare in bici ad Albaola la mattina. Li avevo comprati in Finlandia per andare in Lapponia e usati quasi mai da allora. Mi son durati credo due giorni… Chissà dove li ho lasciati.

Non so se le due cose sono collegate, ma voglio dare la colpa al caldo inaspettato.