San Pedroko festetan

A quanto pare qui d’estate è tutta una festa. Sarà una coincidenza o sarà che approfittano del bel tempo, ma qui ogni settimana c’è qualcosa.

Il torito de fuego sul fronton

Le modalità sono un po’ le stesse di tutte le altre feste che ho visto quest’anno: sfilata coi tamburi, giganti testoni, tori di fuoco. A questi però di aggiungono delle cose più da sagra di paese, come il gioco della rana e la cena in strada, a cui credo abbiano partecipato tutti i residenti.

Ma la cosa che mi ha colpito di più ovviamente non ho fatto in tempo a fotografarla. All’inizio della sfilata per le vie del paese c’erano tutte le varie bandiere e gonfaloni possibili: ovviamente l‘ikurrina (la bandiera basca), ma anche quella di San Pedro, del club di voga sportiva e via dicendo. Ma in mezzo a tutte queste bandiere “ufficiali” diciamo, c’era anche la bandiera arcobaleno LGBT. Venendo dal Nord Padano ho pensato che da noi sarebbe impensabile vedere un sindaco che fa sfilare la bandiera dell’orgoglio gay insieme al gonfalone comunale…

Angurria

Oggi a pranzo abbiamo inaugurato l’estate con un’anguria, che in spagnolo si chiama sandía.

Alla domanda “come si dice in basco?” hanno risposto tutti in coro “sandia”, tranne Idoiha che fa “angurria”, tutta convinta.

A quanto pare (abbiamo guardato sul dizionario) aveva ragione, anche se nessuno degli altri l’aveva mai sentita prima.

Ho poi trovato la conferma anche al supermercato

Ora ci sarebbe da capire se l’italiano viene dal basco o viceversa. Forse che in Italia si diceva “cocomero” e basta prima? Sarebbe quantomeno bizzarro ma mi piace credere nel prestito basco.

Donibane jaia

Oggi è la festa di San Giovanni. In Italia non siamo soliti celebrarla, ma in Spagna e in altri Paesi è molto sentita (in Finlandia per esempio c’è Juhannus) e durante la notte della vigilia ci sono festeggiamenti che generalmente prevedono l’accensione di grandi falò (verosimilmente un residuo delle feste pagane per il solstizio d’estate, che è il 21 giugno). https://es.wikipedia.org/wiki/Fiesta_de_San_Juan

La spiaggia di Zurriola, a Donostia

Anche a San Pedro e ovviamente a San Juan facevano festa, ma io, Rémi e Dani siamo andati a vedere cosa succedeva nella grande città.

La pira, col manichino (che non so bene chi o cosa rappresenti)
La nostra cena
La topa femminista
In tutte le città viene piantato un albero e tutti vogliono un pezzo della corteccia. Non so se per bruciarlo dopo o se da conservare durante l’anno. Ci hanno spiegato che non è una vera tradizione, ma una cosa che la gente ha preso a fare negli ultimi tempi.
Ma la cosa che mi ha lasciato più perplesso è che, stavolta sì per tradizione, i ragazzini bruciano i libri di scuola dell’anno passato che si è appena concluso.

Ecco, per quanto sia molto pittoresco vedere tutti quei falò sulla spiaggia trovo qualcosa di profondamente sbagliato nel bruciare i libri di scuola. Intanto perché i libri non andrebbero bruciati in nessun caso (chi è che diceva che chi brucia i libri prima o poi passa a bruciare uomini?). Poi non so, mi sembra che insegnare a dei ragazzini che quello che hanno studiato è inutile per l’anno nuovo mi sembra di nuovo profondamente sbagliato.

Anche l’eco-mostro del Kursaal è profondamente sbagliato, ma di certo è fotogenico

Mezua

Ci è capitato di ricavare per caso una piccola nicchia sul San Juan, nascosta dall’ultima tavola che abbiamo preparato. Abbiamo pensato quindi di mandare un messaggio agli archeologi del futuro.

Pata+Pata

Colonna sonora obbligatoria

Facendo due conti, gli inquilini passati da Casa Saccoman e Casa Pajola in due anni sono stati 8. Di questi ora 5 vivono nella penisola iberica (e saranno 6 dal prossimo anno). Coincidenze? Noi di Voyager crediamo di no. https://www.youtube.com/watch?v=0q_ElkVmC84

Pata, Saul, Pata

La rappresentanza di Barcellona e metà di quella di Lisbona sono venute a trovare quella basca per qualche giorno.

La vista dal monte Ulia, dove c’è una statua di Cristo in stile Rio de Janeiro

Highlight della gita: il parque de Atracciones del monte Igeldo. https://www.monteigueldo.es/atracciones

Fondato nel 1912 (anno in cui è entrata in servizio la funicolare che tuttora fa la spola fino in cima), ha un terzo delle giostre chiuse e metà di quelle aperte sono fatiscenti. Sembra di essere in un luna park bielorusso. Inutile dire che è bellissimo.

Le due giostre migliori:

Il prossimo raduno di ex-coinquilini sarà forse a Madrid questo autunno, restate sintonizzati.

Saubusse

Venerdì scorso hanno chiesto chi volesse essere parte dell’equipaggio-delegazione per un viaggio in Francia, a remi/vela. Che vuoi dire di no?

Tragitto previsto per il sabato: navigazione nel Golfo di Biscaglia da Pasaia alla foce del fiume Aturri (Adour), risalita del fiume con la corrente della marea a favore e arrivo a Saubusse in 12 ore.

‘na passeggiata

Saubusse è un posto molto carino di circa mille abitanti, che ha invitato Albaola alla festa del paese perché ha intenzione di iniziare il restauro di una vecchia barca da carico che una volta era usata per trasportare merci sul fiume.

Ovviamente appena arrivati siamo andati a vederla: traversine di treno al posto delle ordinate

Tutti stra-ospitali, ci hanno offerto aperitivo e cena ma all’andata abbiamo remato parecchio e avevamo il culo quadrato ed eravamo svegli dalle cinque, perciò non siamo rimasti poi molto in giro a far festa.

Discesa domenica, con relativa sveglia alle cinque di nuovo. Traino (per fortuna) giù per il fiume e poi vela (per fortuna) fino a casa.

Sabato:

Domenica:

Ripreso e montato dal sindaco in persona
Un grazie a Mikel che si è fatto tutta la strada sul gommone per poterci trainare in caso di necessità (le ultime due ore del viaggio di andata e le tre ore di discesa del fiume al ritorno)

Oporrak

Oggi è finito il corso di basco dell’euskaltegi. A essere sincero nell’ultimo mese avevo saltato un po’ di lezioni, vuoi perché in Italia, vuoi perché non particolarmente entusiasta dell’insegnante.

Riflettevo sul fatto che mentre ero in Finlandia, dopo circa otto mesi avevo iniziato a essere in grado di comunicare con relativa agilità. Sono qui da cinque e all’essere fluente non mi ci avvicino neanche.

Certo, la situazione è molto diversa: ho il doppio degli anni di allora (quasi), vivo da solo e non in una famiglia che parli solo basco, lavoro tutto il giorno anziché andare a scuola mezza giornata e ho smartphone e portatile con internet anziché lettore mp3 e cellulare Nokia (ergo molte più distrazioni).

Inoltre, la mia motivazione è bassissima (e come ci insegna Balboni, la motivazione è fondamentale nell’apprendimento di una lingua straniera): tutti qui sono perfettamente bilingui. Spesso mi pare addirittura più fluenti in castigliano che in basco. Non è come in Finlandia dove è vero sì che molti parlano inglese, ma mai tra di loro e mai come lingua madre.

Ad ogni modo, farò in modo di studiare un po’ durante queste vacanze e a ottobre conto di iscrivermi nuovamente per proseguire il corso. Nel frattempo, vi aggiorno con l’ultimo verbo che abbiamo studiato, sempre per darvi un’idea di cosa sia l’euskera: ecco a voi “avere”.

UKAN

nik dut / ditut
zuk duzu / dituzu
hark du / ditu
guk dugu / ditugu
zuek duzue / dituzue
haiek dute / dituzte

Perché ci sono due forme? Perché dipende se il complemento oggetto è singolare o plurale, ovviamente.

Inoltre, i più sagaci di voi avranno notato che il verbo “essere” di cui vi avevo parlato all’inizio delle lezioni aveva dei pronomi diversi:

IZAN

ni naiz
zu zara
hura da
gu gara
zuek zarete
haiek dira

Questo perché il basco è una delle poche lingue al mondo (l’unica in Europa) a essere ergativa, ovvero distingue i soggetti dei verbi transitivi da quelli dei verbi intransitivi. https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_ergativo-assolutiva