Ho approfittato di questo lunedì ozioso per farmi finalmente una cassetta degli attrezzi, con un po’ di legno di risulta raccolto in giro per l’officina (si fa presto ad abituarsi al rovere e considerarlo “scarto”).
Lavorando sul San Juan avevo bisogno di un posto dove tenere gli attrezzi che uso più di frequenta senza ogni volta dover scendere a prenderli e rimetterli a posto la sera.
La barra nera che si vede su un lato è un magnete da parete preso al Lidl, l’idea è di avere un posto per mettere punte e viti da avere a portata di mano mentre si lavora.
Sull’altro lato lungo vorrei mettere un porta-sega, non appena ne comprerò una decente.
Lavorando col casco tutto il giorno però (sul San Juan è obbligatorio), non si riescono a indossare le cuffie antirumore comodamente. Alla fine, quando la scorsa settimana mi si sono rotte proprio, ho deciso che era il momento di comprare quelle che si agganciano al casco.
Nelle mie peregrinazioni su internet ho trovato questo statunitense che ha una storia pazzesca. In pratica dal 1990 è stato apprendista da sei diversi maestri d’ascia, ognuno di una diversa zona del Giappone, tutti over settanta (alcuni ormai morti) e per tutti è stato l’unico apprendista che questi abbiano mai avuto. http://www.douglasbrooksboatbuilding.com/japanese.html
In pratica un tizio del Vermont è il massimo esperto mondiale di imbarcazioni tradizionali giapponesi e in alcuni casi l’unico ancora in grado di costruirle.
Quale giorno migliore per parlare delle elezioni europee di fine mese se non oggi?
Qualcuno mi ha chiesto cosa avrei votato alle elezioni del 26 maggio, ne approfitto per fare un post su un paio di cose a tema europee che mi ero ripromesso di approfondire.
La risposta breve è che avrei votato per Volt, ma vi spolero subito che Volt Italia non ha raccolto abbastanza firme per presentarsi. https://www.voltitalia.org/
Che cos’è Volt? Si definisce “movimento paneuropeo e progressista” ed è stato fondato nel 2017 da una francese, un italiano e un tedesco, a detta loro sull’onda emotiva dell’esito del referendum per Brexit. Sembra l’inizio di una barzelletta ma trovo la loro idea affascinante:
Il nostro primo traguardo è quello di presentare alle Elezioni Europee del 2019 i nostri candidati in almeno 7 Stati membri. Perché sette? Perché se il movimento riesce ad eleggere 25 Parlamentari europei in almeno 7 Stati membri, potrà formare il primo gruppo del Parlamento Europeo riferito ad un partito transnazionale: qualcosa che nessun altro è mai riuscito a fare!
Nonostante i toni entusiastici di questo breve documentario che ho trovato su Arte in italiano https://www.arte.tv/it/videos/083967-014-A/volt-il-primo-partito-paneuropeo/ penso che la partecipazione, quantomeno da noi, ma non solo credo, sia ancora moooolto ridotta e temo purtroppo che non avranno chance a questa tornata elettorale (sarei curioso infatti di sapere quanti di voi avevano già sentito parlare di Volt, non da me).
La direzione però secondo me è quella giusta e seguirò con interesse le loro prossime campagne. Dopotutto da qui a cinque anni ne possono succedere di cose…
Già ad una prima occhiata è facile eliminarne qualcuno: anche volendo, non potrei votare Südtiroler Volkspartei perché non si presenta nella mia circoscrizione. Idem per il Partito Pensiero Azione. Autonomie per l’Europa invece in Italia Nord-Occidentale c’è, ma non penso di voler votare partiti autonomisti della Val d’Aosta…
Poi c’è da togliere il blocco comprendente Forza Italia (esiste ancora!), Lega – Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Il Popolo della Famiglia (Adinolfi) – Alternativa Popolare (ecco dov’era finito Alfano), CasaPound Italia – Destre Unite, Forza Nuova, Popolari per l’Italia (nati da una scissione di Scelta Civica di Monti e alleati alla Nuova CDU) e ovviamente gli alleati di governo di Salvini: il Movimento 5 Stelle.
Togliamo pure il Partito Democratico (ne avete sentito parlare in questi mesi?), Partito Comunista (“i comunisti lottano per l’uscita dell’Italia dall’UE, dall’euro e dalla NATO: per il socialismo”, a posto siamo…), Partito Animalista (dai), Partito Pirata Italiano (mado’ che delusione).
Cosa resta? Non molto ormai… Abbiamo La Sinistra (ovvero Sinistra Italiana ovvero SEL, più Rifondazione e rimasugli di LeU/Articolo1), Europa Verde e +Europa – Italia in Comune – Partito Democratico Europeo.
Che sia la volta buona che inizio a votare i verdi (quelli buoni, non i leghisti)? Sono pure alleati con Possibile di Civati (saranno i Verdi che vanno forte o Possibile che va male?). Dopotutto hanno di recente avuto un ottimo risultato in Germania (dove andavano già meglio di qua) e le istanze ambientaliste stanno ricevendo molta più attenzione in questi ultimi anni…
Ah, no, aspetta: Civati si ritira dalla campagna elettorale perché gli hanno fatto notare che in lista c’erano almeno due candidate supportate da Fronte Verde, legato a Forza Nuova (ovviamente le liste non possono più essere cambiate, quindi Civati sulla scheda ci sarà, così come le due candidate a cui è stato chiesto di “dimettersi”).
Dopotutto in “Lui è tornato” https://www.bompiani.it/catalogo/lui-e-tornato-9788845294860, quando chiedono a Hitler in quale partito odierno si riconoscesse lui risponde che i neofascisti sono degli sfigati e che si ritrova nei verdi. Ovviamente è una commedia, ma lol.
I verdi si sono così giocati la loro chance, mi dispiace.
Rimangono solo La Sinistra, ennesima accozzaglia di partitini di sinistra, fuoriusciti di, alleati a, ex-qualcosa e +Europa, alleata con Italia in Comune (Pizzarotti) e PDE (Fassino)… I primi fanno parte della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL), mentre i secondi del Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (ALDE). Non ho idea di chi scegliere. In passato avevo già votato per +Europa, quindi penso di propendere per loro, ma sinceramente ancora non so.
Per chi volesse, qui ci sono gli elenchi dei candidati degli uni e degli altri. Si possono scegliere fino a tre preferenze da scrivere sulla scheda elettorale, ma devono essere sia donne che uomini altrimenti la terza preferenza viene annullata.
Juan Sebastián Elcano era membro della spedizione di Magellano alle Molucche e quando questi morì ucciso dagli indigeni delle Filippine fu scelto come comandante della “Victoria” e decise di ritornare in Spagna per la via “conosciuta”, intorno all’Africa. Rientrarono in 18, in quella che fu la prima circumnavigazione del mondo.
Si dà il caso che Elcano fosse basco e che quest’anno cade il cinquecentenario dell’impresa, perciò vi lascio immaginare di quanto se ne parli da queste parti (il fatto che io frequenti un ambiente barchereccio poi amplifica la cosa).
Oggi è la seconda volta che ci sono andato e nonostante una conferenza di argomento specialistico in castigliano non sia facilissima da seguire sono abbastanza soddisfatto di quanto riesca a capire.
Se volete, qui trovate i video di tutte le conferenze passate, così potete scoprire qualcosa anche voi di questa avventura che è davvero pazzesca:
Forse da noi è più conosciuto il nome di Pigafetta, un membro della spedizione italiano che ha tenuto un diario del viaggio (abbiamo più di una fonte di prima mano!), ma che non nomina mai Elcano. *inserire teoria del complotto anti-basca a scelta*
Ad ogni modo la storia merita di essere approfondita, se vi capita ve lo consiglio. Purtroppo la pagina di Wikipedia in italiano su Elcano è davvero misera, ho pensato seriamente di ampliarla traducendo quantomeno quella spagnola, ma devo trovare voglia e tempo di mettermici…
A ottobre non ero riuscito a vederlo perché chiuso per restauri e ormai cominciavo a temere che non riaprisse più (un po’ come il museo sul Blaue Reiter di Monaco che in un anno di Erasmus non sono potuto andare a visitare). E invece…
In effetti non si chiama più “Museo Navale”, però non mi aspettavo che l’unica barca esposta fosse la Beothuk (costruita da Albaola, è la replica di una scialuppa baleniera ritrovata affondata con il San Juan a Terranova).
Al primo piano c’era una mostra temporanea molto interessante sulla sartoria nei Paesi Baschi, ma che col mare ha davvero poco a che fare.
Al secondo e ultimo, oltre a una biblioteca forse di dimensioni paragonabili a quella che abbiamo qui, c’erano delle installazioni di non so che artista moderno miste alla storia di Lope de Aguirre. Interessante, ma davvero strano l’accostamento…
Avete presente quei pacchi di pasta colorata orribile, con fogge improbabili, che si vendono a cinque euro al pacco a ignari turisti di ogni città famosa d’Italia?
Beh, a quanto pare all’estero c’è la versione “buona”…
Ho trovato un altro canale interessante girando per Youtube, ve lo posto qui sotto. Ovviamente parla di costruzione di barche.
Al di là dell’idea figa per fare una vite con la sega a nastro, ho scelto questo video come esempio del canale per il seguente passaggio (min. 2:01), che mi ha molto divertito:
[This thing] is called ‘book’ and it works just like the Internet but with no wi-fi.
In the back of it there is a thing called ‘index’: It is like Google but with more accurate results.
Ciao! Lo vuoi un biscotto? (Questo sito c'ha dei cookie, credo. Di certo c'è una privacy policy da qualche parte) Oh, grazieLeggi
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