O Ciboure, visto nei Paesi Baschi francesi si è prima in Francia che altrove.
Bruno, l’assistente di Brian se ne va. Sono finiti i sei mesi di contratto che aveva con Albaola, purtroppo. Dico purtroppo perché è anche grazie alle chiacchierate molto schiette fatte con lui durante la settimana di prova che ho trascorso qui a ottobre che ho deciso di iscrivermi al corso.
Come ho già scritto in passato, qui siamo davvero vicini al confine perciò non è stato così strano andare a fare festa dove vive Bruno, ovvero attaccato a Saint Jean de Luz, bellissima cittadina basca.
È la prima volta che “visito” la parte francese del Paese e devo dire che si nota molto la differenza. A parte il fatto di avere i cartelli prima in francese e poi, eventualmente, in basco, ciò che si nota di più è il diverso tipo di urbanizzazione. Qui ci sono moltissimi palazzoni “sovietici” anni ’70, là sembra rimasto tutto come un tempo: casette a due piani con la tipica struttura a graticcio che noi normalmente associamo ai paesi tedescofoni. In generale sembrerebbe anche più ricco.
Ovviamente parlano basco con accento francese anziché spagnolo. Chissà com’era il basco “vero”…
Comunque, eravamo una dozzina di persone e per farvi capire il tenore della serata vi dico solo che al secondo bar dove ci siamo fermati abbiamo finito la scorta di bottiglie di sidro che avevano (qui va molto il sidro di mele, o sagardo). E non perché ne avessero poche. Hanno finito, diciamo. Io resisto ancora astemio.
Bellissima serata, ma non abbiamo potuto fare troppo tardi perché era solo giovedì e ci toccava pure il rientro in macchina. Ma penso che ci torneremo, anche perché è lì che normalmente sta ormeggiato Brokoa.
Pioggia: no.