Quando imparo un termine barchereccio nuovo non significa che poi lo sappia dire anche in italiano, o in inglese, o in spagnolo…
Per dire, l’altro giorno dopo mesi che usavo la parola molto frequentemente ho finalmente cercato sul dizionario la traduzione dello spagnolo chaflán (inglese chamfer). Ho scoperto che si dice “cianfrinatura” (o anche “cianfrino”), che è obiettivamente bruttissimo e forse preferivo restare senza saperlo.
Ad ogni modo, karel è basco per caprail e in spagnolo e italiano non so come si dica. In veneziano sarebbe nerva, ovvero il numero 37 del disegno qui sotto:
Da inizio ottobre i nuovi studenti sono stati distribuiti sui vari progetti che abbiamo all’attivo, ma due son rimasti a finire i telai su cui stavano lavorando e io che dovrò lavorare con quantomeno uno di loro sto aspettando che arrivi novembre per iniziare col progetto nuovo. Intanto son rimasto sul San Juan ad aiutare i nuovi arrivati, assurto a studente con più lunga esperienza sul campo.
E insomma, mentre dispensavo consigli e indicazioni a tutti, ho fatto con Ioanna il karel di tribordo.
Sembrava molto difficile ma non è stato poi così complicato! Sono molto contento di poter dire di aver fatto una parte così “visibile” della nave. Una degna conclusione di questa metà anno a lavorare sul galeone. Ammesso che mi facciano scendere prima o poi…