Ieri domenica lavorativa (sono in settimana di guardia) e che domenica!
Dopo due giorni quasi consecutivi di pioggia, inizio la giornata con una pozzanghera nel dormitorio: piove dal tetto. Scoprirò poi che era un presagio di cattivo auspicio.
Prima cosa da fare è andare a liberare la strada di accesso al museo dai detriti di una piccola frana della collina che sovrasta Albaola. I tombini non scaricano più, ma la pioggia si placa un momento giusto il tempo di farci lavorare. Che culo.
Il mare è marrone, da quanta terra è stata dilavata nel corso della notte.
Poco dopo ricomincia a diluviare, tanto che quando proprio alla pausa pranzo si calma di nuovo un po’ la tempesta, ci tocca andare a seccare le due barche che stanno ormeggiate qui davanti, ormai quasi sul punto di affondare.
Il pomeriggio per fortuna lo passiamo al chiuso, finisco di fare degli scaffali in un sottoscala dove picchio una gran testata contro i gradini. Ma almeno sono all’asciutto.
Stamattina la rampa davanti al museo era così:
Oggi relax, ma devo fare i compiti di basco che alle sei ho lezione e settimana scorsa non sono andato…