Ai donostiarras piace travestirsi e fare casino, a quanto pare. Neanche un mese dopo la tamborrada ecco che a San Sebastian il primo sabato di febbraio arrivano i caldereros (http://www.kaldereroak.com/).

Letteralmente sarebbero gli stagnini https://it.wikipedia.org/wiki/Magnano_(mestiere), che qui per qualche ragione sono vestiti da gitani e cantano di provenire dall’Ungheria.

Ci sono anche uomini vestiti da donne, perché alla fine manca poco a carnevale

Direte: “ma il primo sabato di febbraio era due settimane fa”. Vero, ma a Pasaia a quanto pare arrivano dopo rispetto alla grande città.

Ognuno ha il suo bravo padellino e martellino da “suonare” e sfilano con tanto di orsi ammaestrati finti, cavalli e carrozze (a San Pedro un asino era più che sufficiente). Le femmine con grandi scialli colorati, i maschi con cappelli di feltro pieni di spillette.

Cantano varie canzoni, quella che citavo prima fa così:

¡Qué belleza! ¡Qué paisajes contemplamos todos por doquier!
¡Al gran pueblo donostiarra saludamos llenos de placer!

Caldereros somos de la Hungría, que venimos a San Sebastián.
Aquí Momo sólo nos envía a deciros que pronto vendrá.

Componemos la vanguardia del alegre Carnaval. ¡Ay cuánta dicha vamos a gozar!

¡Tocad, cantad, chocad!

Recorrimos diversos países y admiramos beldades a mil.
Pero nunca mujeres tan lindas cual las niñas que vemos aquí.
Su cintura es flexible palmera, son sus labios cual fino coral.
Si ellas fueran caldereras con sus ojos fundieran metal.

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