Ieri serata impegnativa perché tra la notte e la mattina di oggi se ne sono andati i tre marsigliesi, un altro francese e l’austriaca che erano qui come volontari (i primi come tirocinio dalla loro scuola, gli altri per visitare la scuola e valutare se iscriversi il prossimo anno).

Dico impegnativa perché ovviamente abbiamo voluto salutarci e siamo rimasti fuori fino a tardi. Fino a qui tutto normale, la cosa che ci tenevo ad appuntare è la seguente:

Come si è forse capito dai racconti precedenti, Albaola si trova alla fine di una stradina/sentiero-semipedonale che costeggia il mare del golfo di Pasaia.

Questo lungomare è sempre molto frequentato da locali e non solo per farsi un giro o una passeggiata (da qui parte il sentiero che va a San Sebastian, parte del cammino di Santiago). Dalla riva si vedono spesso barche passare e, soprattutto la sera prima di cena, si possono guardare gli equipaggi delle trainerak che si allenano in qualsiasi condizione climatica.

La trainera “Libia” del club di canottaggio di San Pedro – euskomedia.org

Ma a qualsiasi ora del giorno o della notte si passi, che piova o ci sia il sole, puoi essere certo che ci troverai dei pescatori. Gente che lo fa per passatempo, con esche luminose, birre, torcia da testa, impermeabile e un numero x di canne da pesca, con x che va da 1 a troppe.

Ecco, un quasi due mesi passati qua non ne ho mai visto uno prendere nulla. Zero. Niente.
Ma ieri, proprio dopo averne discusso con alcuni degli altri… passiamo di fianco a uno che in quel momento esatto ci tira in strada un grongo (https://it.wikipedia.org/wiki/Conger_conger).

Non so se i pesci anguilliformi si pescano meglio con la bassa marea, ma ieri c’era una secca eccezionale (qui l’escursione tra i due picchi è di 3-4 metri, praticamente il doppio di Venezia). Ho anche fatto una foto dello scivolo di Albaola quasi completamente scoperto ma non si vede niente perché troppo buia, mi dispiace.

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