La prossima settimana ci sarà il varo di una delle barche che abbiamo costruito (è la copia di un’altra che è stata restaurata e sarà varata contemporaneamente). Per questo motivo in questi giorni stiamo provando a costruire dei remi.

E ho capito perché costano così tanto. Non me ne vogliano i remèri di Venezia se illustro brevemente qui il processo che abbiamo seguito (fatemi sapere se abbiamo fatto cappelle madornali, grazie!).

Si parte dal quadrato: due fette di cedar (può indicare varietà di “cedro”, “cipresso” o anche “pino”: non ho capito cosa abbiamo usato) e al centro faggio.
Con questo attrezzo all’avanguardia si tracciano le linee che formeranno l’ottagono
Col ferro a due mani si tagliano gli spigoli e voilà otto lati
A questo punto si tagliano nuovamente gli spigoli, magari con una vastringa, che è più piccina ed eccoci a sedici lati. Con la pialla si arrotonda ulteriormente.
Dopo aver lisciato i manici con carta vetrata, oggi abbiamo incollato le pale con la resina (epoxy!). Le coppie di remi sono due, di diverse dimensioni
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